Istruzione primaria e montagna - 8. Home Schooling
Verrà
preso ora brevemente in esame un modello sperimentato in un villaggio trentino,
Peio Paese[1], in Val di Sole. Questo “esperimento
didattico” agisce fuori dall’ambito della scuola pubblica, è da considerarsi
privato, o più precisamente deve essere inserito nell’area della scuola parentale, o familiare (in
inglese si parla di home schooling), pur avendo elementi particolari ed unici
che si avvicinano al modello statunitense di charter school. L’home schooling, forma estrema di privatizzazione,
consiste nel fornire ai figli l’istruzione direttamente in famiglia, rifiutando
o rinunciando di fatto alla formazione scolastica dell’ente pubblico. Ciò può
comportare degli sconvolgimenti nell’organizzazione della vita familiare, ma da
tenere presente è anche l’impatto non solamente economico sul sistema
scolastico pubblico[2]. Non esistono pubblicazioni
approfondite su questa pratica, peraltro assai diffusa soprattutto negli Stati
Uniti, ed ancora meno si sa a riguardo dell’efficacia di questo modello di
istruzione. Lubienski[3]
sostiene che l’istruzione a casa possa amplificare le divisioni sociali, Block
e Belfield affermano invece che porterebbe dei vantaggi[4],
ma in ogni caso questi studi rimangono troppo distanti dalla realtà sociale
delle montagne italiane per essere presi seriamente in considerazione, se non
per offrire spunti di riflessione per un’analisi critica.
[1] La frazione Peio Paese sorge a 1.584 metri di
altitudine, ed è situata alla fine della strada provinciale, si trova dunque al
di fuori dei principali canali viari. Il 65% del territorio del Comune di
Pèio è inserito nel Parco Nazionale dello Stelvio dal 1935 e Cógolo ospita la
sede del settore trentino dell'area protetta dal 2005. Dal 2002 la Val di Pèio
ha ottenuto dalla Provincia Autonoma di Trento il riconoscimento di EcoMuseo
con denominazione «Piccolo Mondo Alpino». Gli estremi altimetrici del
territorio del Comune vanno dai 970
m della piana di Castra a Fucine ai 3.767 della Cima
Cevedale, con escursione da primato che per poco non raggiunge i tremila metri
di dislivello. Fu il comune più elevato di quota di tutto l’Impero
Austro-Ungarico.
[2] Ad esempio, sul sito della scuola
parentale “Scuola Viva” di Peio Paese, si afferma di aver fatto “risparmiare”
70.000 euro alla Provincia, costo stimato per una decina di bambini. Come
vedremo, secondo la stima OCSE la media nazionale annuale di spesa per alunno
supera i 6.000 euro.
[3]
Lubienski C., A Critical View of Home
Education, in Evaluation and research
in education, pp. 167-178, 2003.
[4] Cfr. Cobalti A., Globalizzazione e istruzione, pp.130-132, 2006.
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