Abbasso lo sci di fondo, viva lo sci di fondo!

Che l'epoca dello sci di fondo come sport sia in crisi? Difficile trovare delle statistiche serie ed univoche che possano dare risposta a questa domanda. Certo è che a parte qualche nuovo appassionato, qualche atleta o ex-atleta, qualche nuovo amatore in cerca della prestazione alla Marcialonga, si fatica a vedere un avvicinamento a questa attività da parte di un più vasto pubblico.
Certo, il repentino cambiamento climatico in atto - il quale ha fatto innalzare la quota media delle nevicate e che nell'ultimo decennio ha portato più di una stagione avara di precipitazioni nevose - non ha aiutato lo sci di fondo, eppure altri fattori sarebbero dovuti essere favorevoli al rilancio di questo sport: è perfetto per chi cerca benessere e vorrebbe vedersi con un "bel fisico", è un'attività di fitness nella natura, è molto più economico del più gettonato sci alpino e dell'incalzante sci alpinismo.
Vorrei partire proprio da quest'ultimo per sviluppare una mia analisi. Il boom dello sci alpinismo - o forse sarebbe meglio dire "sci alpistismo", per separare questo fenomeno dalla pratica dell'alpinismo con gli sci - è sotto gli occhi di tutti. I raduni vanno sold out dopo poche ore, accanto alle piste da discesa carovane di sciatori risalgono con le pelli, tutte le cime più accessibili sono conquistate  non appena le condizioni della neve lo consentono. Mi è difficile individuare le motivazioni per cui molte persone, anche piuttosto sedentarie, si siano appassionate così tanto alle risalite con le pelli invece che allo sci di fondo. Io però qualche idea l'avrei:
  • lo sci alpistismo è meno tecnico dello sci di fondo: l'unico requisito è riuscire a scendere in qualche modo dalla pista da discesa;
  • con lo sci alpistismo ci si dà una meta e lo svolgimento del percorso è in funzione del raggiungimento di quella meta;
  • si può fare sci alpistismo anche di notte e anche con poca neve (basta salire e scendere da qualche pista da discesa);
  • lo sci alpistismo è riuscito a far esplodere una moda, diventando un fenomeno di massa, ed è proprio il costo di attrezzatura e abbigliamento a renderlo così attraente: far mostra della tutina (e quindi del fisico) e di un'attrezzatura di alto livello è uno status symbol;
  • lo sci alpistismo si presta maggiormente ai selfie, soprattutto se in cima ad una montagna o fuori da un rifugio con una birra in mano.

Da appassionato e da professionista dello sci di fondo vorrei provare a dare qualche spunto e consiglio a chi non ha mai provato questa disciplina e non sa se avvicinarsi ad essa. Inoltre provo ad esporre la mia visione di come "gli addetti ai lavori" - maestri, gestori di piste, comunicatori, ecc. - dovrebbero approcciarsi ai tempi che cambiano, non dico per far aumentare gli adepti, ma almeno per non farli diminuire. Cercherò di farlo in modo leggero e provocatorio...

All'aspirante fondista.

  1. Lo sci di fondo è un mezzo di locomozione. E' nato molto prima della ruota, probabilmente come ciaspola che accidentalmente, oltre a non sprofondare, si è messa pure a scivolare. Imparare a fare fondo significa quindi imparare a muoversi sulla neve in modo relativamente veloce,  sicuramente più - e divertendosi maggiormente - di quegli attrezzi infernali chiamati ciaspole o racchette da neve.
  2. Visto il punto 1, non porti come obiettivo quello di percorrere i 300 metri in piano del campo scuola girando come un criceto sulla ruota, ma punta a saperti muovere in modo sicuro sulla neve con questi attrezzi dentro e fuori dalla pista.
  3. Sci da discesa, sci alpino, sci alpinismo, sci normale, sci di fondo, sci escursionismo, sci da telemark...quanta confusione! Tutti questi termini sono fatti - legittimamente - per vendere di più. Fino a metà Ottocento lo sci era uno - e oltre a quelli sopracitati si faceva pure salto con gli sci! - e chi sapeva sciare sapeva sciare. Oggi cambiano gli attrezzi in base alla morfologia di dove vogliamo muoverci (ad esempio solo in giù, in alta montagna, nel bosco...) ma il nostro scopo deve sempre essere lo stesso: imparare a muoversi sulla neve con degli sci. 
  4. Visto il punto 3, affidati a dei professionisti in base alla morfologia del terreno su cui vuoi sciare: guide alpine se vuoi salire in montagna e poi ridiscendere fuori pista, maestri di fondo se vuoi scivolare tra prati e boschi, maestri di discesa se vuoi solo scendere, ecc.. E' molto importante apprendere le tecniche, si fa prima ad imparare e si evitano errori che potrebbero essere pericolosi.
  5. Visti i punti 3 e 4, nel caso tu avessi deciso di provare lo sci di fondo, sappi che la tecnica, se si vuole progredire, può essere piuttosto complessa. Capisci quali sono i tuoi obiettivi e falli comprendere al tuo maestro. Se a te basta riuscire ad arrivare alla Malga X per berti una birra scivolando senza cadere, fallo presente al maestro che ti sta "impippando" di nozioni tecniche per farti diventare uno sciatore modello: ti aiuterà ad arrivare alla malga con tutte le nozioni necessarie per muoverti autonomamente e possibilmente in sicurezza, e poi si farà offrire una birra.
  6. Se non hai mai visto lo sci di fondo nemmeno in televisione, forse è pure meglio. Dopo la prima uscita non cercare in televisione le gare di fondo. Nemmeno dopo la seconda. Dopo la terza uscita prova a guardarle, è molto divertente. Ma non preoccuparti, non dovrai imparare a sciare nemmeno lontanamente alla tecnica degli atleti. Se hai già visto gare di fondo, sai che può essere molto molto ma molto faticoso. Ma a te non interessa, perché gli sci li usi come mezzo di locomozione e puoi anche solo passeggiarci sopra.
  7. Se vuoi avvicinarti allo sci di fondo perché voi fare la Marcialonga, sappi a cosa stai andando incontro, ovvero: è una droga, anche se tutta la gara ti chiedi chi te lo ha fatto fare, alla fine ti iscriverai di nuovo; non è molto sostenibile a livello ambientale; è senza dubbio una delle gare più belle che esistano e si usano gli sci da fondo per quello che sono, un mezzo di trasporto per raggiungere Cavalese partendo da Moena; incomincerai a voler allenarti spingendo solo con le braccia diventando ridicolo e inguardabile.
  8. Non appena sarai abbastanza stabile chiedi al maestro di portarti fuori pista (se ci sono almeno 10 cm di neve) e goditi il silenzio, il fascino della natura, l'eleganza dell'inverno. La pista non è fondamentale se c'è neve, è importante però non perdersi e non andare in zone pericolose. 
  9. Porta i tuoi bambini a fare fondo. Dai 4 anni in su, se sono in gruppo, si divertono un mondo: con gli sci da fondo si possono fare giochi con la palla, giochi di gruppo (guardia e ladri, mosca cieca, fazzoletto, un due tre stella...), gimkana a ostacoli, piccoli salti, ecc. 
  10. Quando sarai già autonomo prova a prendere parte a una granfondo (una gara per amatori di una certa lunghezza). Tieni il tuo ritmo e scopri se le competizioni di questo tipo fanno per te oppure no. Se non fanno per te non preoccuparti, sei comunque un fondista.

Agli addetti ai lavori.

  1. Lo sci di fondo è un mezzo di locomozione. Basta con 'sto agonismo e agonismo e solo agonismo. E' un suicidio. L'agonismo deve essere solo una componente e, a mio vedere, la tecnica dei principianti non dovrebbe nemmeno basarsi sugli agonisti. 
  2. Le separazioni tra un tipo di sci e l'altro a me sembrano un retaggio novecentesco da superare. Sarò troppo avvenieristico, ma il confine tra guide alpine, maestri di sci di discesa e di sci di fondo, in certi ambiti (ovviamente escludiamo l'alpinismo e altre situazioni-rischio) dovrebbe assottigliarsi e le tre figure potrebbero diventare intercambiabili o almeno complementari.
  3. Basta con 'sti anelli di sci di fondo tutti arzigogolati su sé stessi, il novello fondista deve ambire a raggiungere un luogo, non a essere un criceto. Meglio un rettilineo saliscendi a doppio senso di marcia di 2 km che porti in un luogo interessante che non 3 km di serpentina in un prato. Le serpentine e gli anellini vanno bene per gli amatori e per gli agonisti, non per un novello fondista (eccezion fatta per il principiante assoluto, che a percorrere quei 3 km ci impiega un paio d'ore). Battiamo strade forestali, colleghiamo i paesi tra loro, facciamo piste che portino in posti suggestivi o a qualche rifugio.
  4. Proponiamo lo sci escursionismo: raggiungere una meta, inventare un percorso, scoprire la natura senza per forza muoversi sulla pista è qualcosa che ogni novello fondista apprezza. Invitiamo sempre gli allievi che ne sono in grado a percorrere almeno 100 metri fuori pista, potrebbero essere proprio quei pochi metri a farli innamorare di questa disciplina.
  5. Pubblicizziamo itinerari di sci escursionismo, utilizziamo immagini non di atleti in tutina ma di famiglie che si divertono scivolando sulla neve.
  6. Insegniamo ai novelli fondisti a passare una giornata sugli sci portandosi uno zainetto adeguato, vendiamo dei cuscini per potersi sedere sulla neve, predisponiamo panchine lungo i tracciati.
  7. Apriamoci e raccontiamo ciò che sappiamo del territorio: natura, storia, arte, gastronomia. Sciare è scoperta, ogni novello fondista deve essere un piccolo esploratore, deve concludere una giornata sugli sci contento di aver vissuto una piccola avventura.
  8. Lo sci di fondo può essere - anzi, è - un'attività cool. Però il "figo" di fare fondo non è solo metterci X minuti a fare Y km. Il fondo è figo perché nei prati, nei boschi, nel fondovalle, sugli altipiani puoi muoverti praticamente dove vuoi, con chi vuoi, quando vuoi. Non dimentichiamolo noi per poterlo trasmettere a chi si vuole avvicinare allo sci di fondo.
Non ho la presunzione di avere la soluzione, di avere ragione, di avere la bacchetta magica. Sono pensieri in continua evoluzione che che hanno bisogno di essere integrati con i vostri commenti, le vostre impressioni, i vostri suggerimenti.

Viva lo sci di fondo!




Credits: foto di Linda Grossi

Commenti

  1. Che voglia di vacanze all'hotel obereggen https://www.zischghof.it/it

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