Istruzione primaria e montagna - 10. La charter school
Le charter schools sono delle scuole
fortemente autonome, tuttavia dipendenti dallo Stato in quanto finanziate da
esso. Sono nate negli Stati Uniti nei primi anni Novanta del secolo scorso come
risposta all’esigenza di svincolarsi dalla burocrazia, dalle lacune e dai
fallimenti della scuola pubblica, considerata come obsoleta, ma “intoccabile”:
difficilmente viene messa in discussione. Questo nuovo sistema scolastico è
esentato quasi totalmente da vincoli e prescrizioni ai quali deve invece
sottostare ogni scuola statale convenzionale. La
gestione delle charter schools è data in appalto ad enti, pubblici o privati,
oppure ad associazioni (di genitori, ad esempio) che si impegnano, in cambio
dell’autonomia a loro concessa, a conseguire determinati risultati concordati
con lo Stato o con l’ente statale apposito tramite un vero e proprio contratto. Sono scuole gratuite ed
aperte a tutti coloro che desiderano iscriversi senza nessuna discriminazione
di tipo religioso, razziale o culturale.Per
molti aspetti le scuole sotto contratto possono assomigliare a delle scuole
private, soprattutto per via della loro autonomia, ma se ne differenziano in
quanto si impegnano al conseguimento di determinati risultati di cui bisogna
rendere conto presso l’autorità pubblica.
Chiunque può ottenere il patrocinio
di queste scuole: un gruppo di genitori, un gruppo di docenti, associazioni
senza fini di lucro ed in alcuni Stati persino aziende private.Alla
base del modello organizzativo sta la collaborazione tra soggetto pubblico e
società civile che, avendo identificato a livello locale un bisogno educativo,
sviluppa un progetto da sottoporre all’autorizzazione del distretto didattico.
Il progetto deve identificare la mission della
scuola e gli obiettivi da raggiungere in termini di risultati degli studenti: se
viene approvato dall’autorità scolastica locale, la scuola viene finanziata
dallo Stato per il lasso di tempo necessario a svilupparsi e consolidarsi (tra
3-5 anni e 5-10 anni) in autonomia. In cambio, al termine del periodo, la
scuola deve dimostrare di aver raggiunto gli obiettivi prefigurati. Se ciò non
avvenisse, potrebbe essere sospesa o chiusa, situazione già verificatasi in
diversi casi. Le charter schools hanno ampliato la scelta all’interno di ogni
distretto scolastico. Quest’ultimo però in molti casi ha fronteggiato l’apertura
di questo tipo di scuola, identificata come una minaccia, in conseguenza alla
concorrenza e alla possibile “fuga” di studenti, che andrebbe ad influire
principalmente sulle entrate economiche e sulla organizzazione delle scuole
pubbliche.

1 FINANZIAMENTO
Il tema
del finanziamento delle charter schools statunitensi è piuttosto complesso: ogni
singolo Stato ha adottato un proprio criterio per fornire i fondi necessari al
mantenimento delle scuole sotto contratto. Generalmente lo Stato non si
occupava (e spesso non si occupa tuttora) dei fondi per gestire le strutture,
costringendo le charter schools a cercare per conto proprio edifici sicuri e
adeguati all’educazione degli alunni[1],
raccogliendo eventualmente contributi dalle sponsorizzazioni private. In linea
di massima i finanziamenti elargiti dallo Stato (direttamente alla scuola o
passando tramite il distretto scolastico) vengono distribuiti in base al numero
degli alunni iscritti o frequentanti secondo la regola comunemente conosciuta
come Per Pupil Operating Revenue
(PPOR). In certi Stati, le scuole ricevono direttamente il 100% della somma
equivalente al costo totale di ogni studente iscritto, mentre in altri solo una
determinata percentuale del costo pro capite è versata direttamente alla charter.
2 LE CHARTER SCHOOLS POSSONO COSTITUIRE UN RISPARMIO PER LE CASSE STATALI?
Trarrebbero quindi profitto dal fatto che sono retribuite come scuole statali pur avendo oneri di spesa inferiori. Secondo una ricerca condotta nel Michigan da David Arsen nel 1999, le scuole sotto contratto ricevevano un equivalente al costo unitario di uno studente delle scuole statali convenzionali, rendendo quindi la loro spesa simile a quella delle scuole pubbliche. Si deve però tenere conto che i problemi finanziari sono la principale ragione per cui alcune charter schools sono costrette a chiudere (circa il 41% delle chiusure annuali[3]): questo ci induce a considerare che in realtà i finanziamenti statali non siano sufficienti, come peraltro scrivono Yoder e Rooney nel loro vademecum sulla istituzione delle charter schools. Sebbene sia difficile affermare l’effettivo onere di queste scuole rispetto a quelle pubbliche per le casse statali, a causa delle molte variabili, dei diversi tipi di finanziamento e delle distinzioni tra i singoli stati, un fatto importante sta nella grande considerazione che l’amministrazione Obama nutre nei confronti delle charter schools. Secondo il Presidente degli Stati Uniti, le charter schools possono essere alla base di un rilancio qualitativo dell’istruzione e con il Race To The Top Fund, un investimento di oltre 4 miliardi di dollari, si vanno ad avvantaggiare e rafforzare proprio le scuole sotto contratto.[4]
3 RISULTATI NELL’APPRENDIMENTO
Anche
in questo caso svariate sono le analisi e le ricerche che hanno tentato di
comprendere il valore educativo delle charter schools che, è bene ricordarlo,
sono frutto della contrattazione autonomia
in cambio di risultati migliori. I risultati di questi studi convergono nel
dimostrare che le scuole sotto contratto non superano in maniera così
schiacciante le istituzioni scolastiche pubbliche: il profitto scolastico può
variare in base al contesto ma generalmente è di poco superiore a quello delle
scuole statali tradizionali.[5]
E’ necessario tenere presente però che in analisi di questo tipo si possono
incontrare problematiche come la disponibilità di dati limitata (si tratta di
un fenomeno abbastanza nuovo), la difformità delle normative e quindi la
difficoltà di confrontare i dati relativi a diversi Stati.
Alcune critiche avanzate da vari analisti riguardano la presunta discriminazione sociale che interesserebbe questo tipo di scuola. Pur essendo pratiche illegali, le charter schools tenderebbero, anche indirettamente, ad allontanare o a non reclutare studenti che finirebbero per far aumentare i costi: in particolare il problema riguarda gli studenti portatori di handicap, in quanto comporterebbero degli sforzi che queste scuole spesso non sono intenzionate a sostenere. Si sono raccolte molte prove che dimostrano questa tendenza a filtrare gli studenti per tenersi i più promettenti o i migliori e a lasciare alle scuole statali gli studenti difficili o appunto i diversamente abili.
Alcune critiche avanzate da vari analisti riguardano la presunta discriminazione sociale che interesserebbe questo tipo di scuola. Pur essendo pratiche illegali, le charter schools tenderebbero, anche indirettamente, ad allontanare o a non reclutare studenti che finirebbero per far aumentare i costi: in particolare il problema riguarda gli studenti portatori di handicap, in quanto comporterebbero degli sforzi che queste scuole spesso non sono intenzionate a sostenere. Si sono raccolte molte prove che dimostrano questa tendenza a filtrare gli studenti per tenersi i più promettenti o i migliori e a lasciare alle scuole statali gli studenti difficili o appunto i diversamente abili.
[1] Spesso vengono utilizzati gli edifici e
le strutture delle scuole statali chiuse e “abbandonate”. In alcuni casi sono
lo stesso distretto o le amministrazioni locali ad affittare a prezzi agevolati
queste strutture scolastiche. In altri casi si rischia di avere strutture
inadeguate e penalizzanti per una didattica di qualità. Cfr. Charter Schools, Yoder e Rooney, Cap. 3.
[2] Significativa è l’analisi di Nelson, How
Much Thirty Thousand Charter Schools Cost, 1997
[3]
Jeanne Allen et al., The Accountability
Report: Charter Schools , Washington , D.C.: Center for Education Reform, 2009
[4]
Si
tratta di una “competizione” a livello nazionale tesa a premiare le strategie
di riforma educativa che si dimostrino efficaci
in termini di adozione di standard educativi comparabili a livello
internazionale, di formazione e sviluppo del personale docente, di rinnovamento
delle scuole più problematiche e di costruzione di sistemi informativi che
misurino gli apprendimenti degli studenti e siano utili ad insegnanti e dirigenti scolastici per migliorare il proprio operato.
Vanno in particolar modo ad avvantaggiare la forma scolastica delle charter
schools Cfr. Sito web dell’ U.S.
Department of Education, link in bibliografia.
[5] Una carrellata delle varie ricerche è
presentata da Bottani N., Insegnanti al
timone?, 2002, pp. 145-148. Sul portale web del National
Charter School Resource Center sono disponibili numerose analisi, più o
meno convergenti nei risultati.
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