LETTONIA – ESOC - Il Viaggio - La Mixed Sprint Relay

LETTONIA – ESOC - Il Viaggio - La Mixed Sprint Relay

PARTE 2
Alcuni componenti della Nazionale di sci-o

Come si era detto, i nostri prodi sono partiti da Trento lunedì notte. Il volo per Riga è previsto alle 6.50. Al check in sorgono i “soliti” problemi: per risparmiare qualche soldo, visto che il settore sci-o riceve un contributo economico assolutamente inadeguato (non è una polemica, è un dato di fatto), abbiamo deciso di acquistare l’imbarco di solo due sacche e un bauletto per l’attrezzatura per la sciolinatura. Dato che ognuno di noi porta due paia di sci e due di bastoni, è assai dura riuscire a fare entrare tutta l’attrezzatura in due sole sacche. Per questo siamo costretti a legare le varie sacche personali tra loro col nastro adesivo. Presentato questo aggregato di sacche al check in, l’assistente Ryanair (notoriamente particolarmente puntigliosa su queste cose) ci fa notare che noi abbiamo pagato per due sacche e non per otto sacche legate insieme. Ma cosa ne vogliono sapere degli assistenti di volo Ryanair a Bergamo di sci? La risposta è stata pronta: “ No ma non sono mica quattro sacche legate insieme è una sola perché non ne esistono di grandi”. Ci hanno creduto, ma con Ryanair non si scherza. Se è passata la balla dell’unica sacca, gli assistenti ci prendono più o meno alla sprovvista con il peso massimo che deve avere ogni sacca: 20 kg. Inutile dire che i nostri aggregati di sacche superano questo peso di quasi il doppio. Siamo costretti perciò ad acquistare l’imbarco di un’ulteriore sacca.


Il volo di 2 ore e 25 passa veloce (almeno per quanto mi riguarda, visto che a 200 metri di quota già dormivo e mi sono svegliato 5 minuti prima dell’atterraggio…) e ad accoglierci all’aeroporto di Riga c’è una graziosa lettone (la prima di una lunghissima serie di graziose lettoni che incontreremo) che ci informa che dovremo attendere circa quattro ore alcuni atleti di altre nazioni prima di partire alla volta di Madona, che dista circa 180 km dalla capitale. Veniamo quindi accompagnati in un enorme centro commerciale e scopriamo con piacere che tutto costa decisamente meno rispetto all’Italia. Con l’equivalente di 3 euro a testa facciamo un pranzetto coi fiocchi in un bel ristorantino all’interno del centro commerciale: anche il cibo non è niente male!

Gaizinskals, dove si tengono tre delle cinque gare, in estate
 (foto Wikimedia Commons)
Recuperati gli altri atleti, partiamo alle 14 per raggiungere il centro gare. La nostra accompagnatrice ci informa che il viaggio durerà circa 2 ore, ma probabilmente all’andata non si era accorta di averci messo più di tre ore. Ci vuole almeno un’ora per attraversare Riga, probabilmente un giro turistico fatto apposta per noi: la città sembra bella anche se un po’ grigia e in alcune parti decisamente decadente. Superata la capitale, per tre ore di viaggio il centro abitato più grande che incontriamo ha su per giù 250 abitanti, e comunque di centri abitati ne incontriamo pochi. Si alternano boschi fitti a vaste distese di terreno aperto, probabilmente coltivate nel periodo estivo. Il territorio è lievemente ondulato, con collinette alte forse un cinquantina di metri, forse qualcuna un po’ di più. Ogni tanto incontriamo anche qualche laghetto. Anche se un po’ monotono, il paesaggio è comunque piacevole, aiutato forse da una recente nevicata che, imbiancando la vegetazione, ha reso tutto più suggestivo. Qua e là qualche casetta di legno sperduta e sommersa dalla neve, ma l’auto parcheggiata nel cortile ci suggerisce che qualcuno ha il coraggio di vivere lì.

Per maggiori info sulla Lettonia potete dare un'occhiata su Wikipedia: Lettonia



La regione di Madona
Giungiamo dunque a Madona, una “grossa” cittadina di circa 10mila abitanti, un po’ grigia forse, con una periferia che fa venire i brividi: casettine di legno di forse 10mq sicuramente abitate. Il nostro albergo si trova proprio nel centro della cittadina, di fronte al municipio. Giusto il tempo di scaricare i bagagli e ci viene incontro un italiano che ha aperto una pizzeria accanto all’albergo, e che prontamente ci invita a passare un giorno a mangiare qualcosa. Ci spiega che lui è sposato con una lettone, vive un po’ qui e un po’ in Italia ma Madona gli fa schifo, per di più non sa una parola in lingua lettone. E posso anche capire il perché.



Le stanze sono piccolissime, però l’hotel è accogliente, e presto scopriamo che anche la cucina è migliore di quanto ci aspettassimo.
Madona è un centro molto importante per gli sport invernali, è dotata di piste da discesa, di un centro del fondo illuminato, del poligono per il biathlon e una pista per lo skiroll estivo. Alla faccia della Val di Fiemme!


Martedì 12 febbraio 2012 – Mixed sprint relay


Già abbiamo una gara il giorno seguente all’arrivo. La maggior parte dei team sono qui da un paio di giorni, ma dovendo prendere un volo Ryanair per le già citate questioni economiche, l’unica possibilità era di lunedì.
Gli europei di ski orienteering si aprono con una gara particolarmente spettacolare: la Mixed Sprint Relay. Consiste  in una staffetta affrontata da una coppia di una stessa nazionale, un uomo e una donna, che devono fare tre giri a testa (secondo lo schema F-M-F-M-F-M). I giri sono corti, circa 9-10 minuti l’uno, e si utilizza una cartina di scala 1:5000. Io sono in coppia con Elena. E’ proprio lei che dovrà affrontare la partenza di massa. Il suo primo giro è grandioso: mi da il cambio in sesta posizione, prima della finlandese! Il mio primo giro non è perfetto, anzi, commetto qualche errore e comunque sono più lento a leggere la cartina rispetto ai concorrenti scandinavi e russi, e questo mi penalizza un po’ su una carta così fitta di piste di motoslitta. 
La difficoltà tecnica di questa gara è davvero notevole. Infatti Elena nel secondo giro commette un grosso errore e perde il “treno” delle atlete più veloci. Nel mio secondo giro non sono da meno e pure io sbaglio qualcosina. Il terzo va meglio sia a me che a Elena, ma concludiamo come undicesima nazione, senza contare le varie seconde e terze squadre di Russia, Finlandia, Svezia e Norvegia che comunque ci sono arrivate davanti. Peccato perché i primi due giri abbiamo dimostrato di poter tenere testa anche agli atleti più forti. Il problema è che in Italia non siamo abituati a queste situazioni “stressanti”, ossia la sfida “corpo a corpo” con gli altri atleti, a velocità elevate, su carte tecniche. In Italia non ci sono né le gare mass start, né si scia a un ritmo al limite (ci sono pochi concorrenti dello stesso livello), né ci sono carte particolarmente tecniche. Soddisfatti a metà!


I miei tre giri della staffetta sprint.
Il podio della Mixed Sprint Relay: Russia, Svezia e Norvegia.


Una nota sulla “location” di questa gara. La partenza si trova alla base di una pista da discesa. Sulla collina, alta circa 70 metri, salgono due skilift. La cima della collina è stata elevata artificialmente per poter guadagnare una decina di metri. Gli impianti ora sono chiusi, ma a giudicare dall’enorme noleggio sci, nei weekend qui è pieno di gente! C’è chi si sa accontentare….

Le classifiche e tutte le informazioni della gara sono rintracciabili sul sito ufficiale degli europei. Qui potrete trovare anche i risultati live e i percorsi degli atleti più forti seguiti tramite GPS Tracking.

La prossima gara è la “Middle distance” a partenza individuale…nel prossimo post!
P.s. cercherò un po’ alla volta di caricare qualche fotografia, e soprattutto qualche fotografia decente… 

La Squadra Nazionale Italiana di Sci-O al completo.

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