ESOC - Lettonia 2013 - Sprint Distance e staffetta

ESOC - Lettonia 2013 - Sprint Distance e staffetta

PARTE 5

Prima di tutto devo scusarmi se nelle descrizioni delle mie giornate sono estremamente sintetico: purtroppo il tempo a disposizione per il relax è poco.  Poi a essere sincero al di là delle gare non succede niente di saliente a Madona, il cielo è sempre grigio, la temperatura è solo calata di qualche grado, ragazze in camera per sbaglio non me ne sono trovate, il cibo è sempre buono, dal cielo non sono piovuti meteoriti e più o meno è tutto abbastanza normale. L'unica vera variazione quotidiana è il percorso che fanno i vari autisti dei pullman di servizio delle gare. Ogni viaggio, che sia per recarsi all'arena di gara, che vada al team leadr's meeting, che porti alla cerimonia di premiazione, è sempre diverso. Eppure l'albergo e il centro gare sono sempre allo stesso posto (o quasi, da oggi la carta non è più a Gaizin Kalns ma al centro gare a Smeceres Sils): una volta la prendono larga, una volta fanno a zig-zag tra le case, una volta prendono la direttissima. Non si è ancora bene capito il perché, ma non ci lamentiamo dato che si tratta del cambiamento più grande in una giornata media a Madona.

Oggi è il giorno della Sprint Distance, non esattamente la mia gara preferita.
Al team leader's meeting ci è stato comunicato che la percentuale delle piste è così suddivisa:
30% piste da fondo tra gli 8 m e i 10 m di larghezza
40% piste da fondo fino a 3 m
30% piste di motoslitta.
"La percentuale di pista larga è addirittura di più che in Italia, sarà facile!", penso. Ma intuisco che dietro non può che esserci una fregatura.
La Sprint distance



La sprint parte male. a fregatura c'è. Sbaglio la scelta per raggiungere il primo punto di controllo, parto dritto per la pista da fondo, che non sembra male, tranne che una volta punzonato mi raggiunge il norvegese che partiva un minuto dietro. Quindi prendo già un minuto alla prima. Tengo il norvegese ancora un punto ma la sua velocità di lettura è veramente troppo elevata: riesco a seguirlo solo se faccio finta di non avere il leggìo, ma il rischio di trovarmi in mezzo al bosco senza sapere dove mi trovo è davvero troppo alto. Infatti come torno a buttare lo sguardo sulla carta subito il norvegese sparisce. Proseguendo commetto ancora qualche imprecisione e mi prende anche il ceco che parte 2 minuti dopo. Questa volta riesco a tenere il suo ritmo e anzi ad alcune lanterne ho degli spunti migliori, ma ormai ho accumulato davvero troppo distacco.

Concludo i 3,9 km in 19'11'', 44°, a + 4'18'' dal vincitore, il bulgaro Stanimir Belomazhev, per la prima volta campione mondiale assoluto, nel giorno del suo compleanno.
Il podio della Sprint: Belomazhev (BUL), Arnesson (SWE), Kvaale (NOR)

Essendo l'unico rappresentante M21 della Nazionale, non posso prendere parte alla staffetta. Quindi la mia esperienza lettone sembra concludersi qui. SEMBRA.
Infatti al team leader's meeting l'allenatore svedese mi offre la possibilità di partecipare in una staffetta mista con Johan Granath (SWE) e il junior tedesco Bojan Blumenstein. 
Accetto anche se con la testa sono già al mare, ma forse meglio così, perchè nella tranquillità riesco a condurre una terza frazione abbastanza pulita, forse una delle mie gare migliori devo dire, e senza preoccupazioni e con un po' di sorpresa da parte di tutti e tre giungiamo al traguardo in ottava posizione, davanti a tutti e tre i paesi baltici e alla Gran Bretagna (oltre alla Svezia1 che è giunta all'arrivo con una punzonatura mancante). 

La gara nella prima parte era molto veloce, nella seconda estremamente tecnica. Queste ultime gare sono state la dimostrazione che si possono fare gare veramente molto difficili anche se battute quasi solo col gatto! E gli italiani devono imparare anche dai lettoni...
Dettaglio dell'ultima parte della staffetta...

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