Albero di Natale: "vero" o in plastica?

Non c'è Natale senza un luminoso e scintillante albero di Natale.
Il grande abete in Piazza Italia a Trento
La tradizione di addobbare un albero, generalmente un abete ma anche qualsiasi conifera sempreverde, ha antichissime radici pagane, risalenti secondo alcuni al Medioevo. Questa usanza è poi stata assimilata al Cristianesimo e da secoli in quasi ogni casa ed ogni piazza veniamo inondati di luci e colori. Molti di noi da bambini attendevamo (e attendiamo tuttora...) il momento in cui sfogare la propria creatività nell'addobbare l'abete, un momento  unico che ci faceva vivere la magia del periodo natalizio: bocce, nastri, luci, cioccolatini e chi più ne ha più ne metta.

Ciò che ci si domanda e su cui si discute talvolta in questi tempi moderni è se sia "meglio" acquistare un albero vivo oppure uno artificiale. Proveremo a riflettere su questa questione, prendendo in considerazione diverse visioni. 
Innanzitutto dobbiamo specificare cosa intendiamo con "meglio". Se vogliamo parlare del lato economico, allora probabilmente è meglio in plastica: lo acquisti una volta e potenzialmente può durare "in eterno" e in tempi di crisi risparmiare un po' non fa male, anzi spesso è necessario. Inoltre quello artificiale non sporca, è di dimensioni più piccole e può essere messo ovunque senza che patisca le intemperie.

Non solo conifere...in Piazza Duomo a Trento.
Ma sul lato ecologico? Quale opzione danneggia di più la natura?
Purtroppo su questo punto di vista c'è molta disinformazione e spesso presunti ambientalisti danno delle notizie fasulle o non entrano in profondità nella riflessione. Molto spesso si sente dire in giro che è meglio acquistare un albero artificiale (in alcuni casi viene chiamato albero ecologico...), in quanto si eviterebbe di tagliare ogni anno un abete per ognuno di noi. E potremmo anche essere d'accordo. Ma cerchiamo di avere una visione più ampia della situazione.

Spesso si sente parlare di deforestazione, uno dei grandi problemi globali che sta sconvolgendo il pianeta. Ciò che non si dice però è che questo disastro non interessa il nostro Paese, o perlomeno gran parte di esso: in Italia la tendenza è infatti opposta, dato che abbiamo assistito a un incremento di 1,7 milioni di ettari di superficie forestale negli ultimi vent'anni. Gran parte dei terreni che venivano un tempo usati per l'agricoltura, il pascolo degli animali domestici e lo sfalcio ora vengono un po' alla volta "riconquistati" dal bosco, che quindi si espande sempre più. Ciò non è necessariamente una cosa completamente positiva, non sempre. L'uomo ha contribuito grazie all'agricoltura a creare e mantenere una certa biodiversità, che in alcuni caso può venire meno proprio perché il bosco si estende. E' sufficiente pensare a un prato pieno di fiori e a un bosco di abete rosso. Questa non è una regola, ma è bene comunque tenere conto di queste sfumature del discorso. Ciò che bisogna limitare è la cementificazione, non il taglio di legname!!
Lo stesso taglio di legname viene sempre più stesso eseguito secondo rigidi criteri di selezione, ad esempio abbattendo una vecchia pianta che impedisce di far crescere decine di piante più giovani togliendo loro la luce, oppure uno sfoltimento. Quindi il taglio indiscriminato è una pratica sempre più rara in tutta la Penisola, anche se ci sono zone con maggiore e altre con minore cultura forestale. Esistono poi anche gli alberi da coltura o da vivaio, che possono essere tenuti in un vaso o trapiantati in giardino, ma potrebbero anche essere tagliati. Quello che dobbiamo tenere presente è che un albero "vivo" durante l'arco della sua vita contribuisce a formare quello che viene chiamato il "polmone verde" della Terra, cioè trattiene carbonio e rilascia ossigeno. Quindi se coltiviamo degli abeti per poi utilizzarli come albero di Natale, abbiamo contribuito a "pulire" l'aria. In più quando lo andremo a smaltire con i rifiuti organici diventerà concime (o potrà essere bruciato nelle stufe a legna).
Cosa che non faremmo certamente comprando un albero di plastica!! Anzi....un albero di plastica:
  • inquina quando viene prodotto (la plastica è un derivato del petrolio, inoltre durante il ciclo di produzione viene consumata e inquinata molta acqua)
  • inquina durante il trasporto a la distribuzione (spesso questi alberi vengono prodotti in Cina...)
  • inquina quando dovrà essere smaltito.

Quindi ora sta a voi scegliere. Albero vivo, albero tagliato o albero artificiale?
....esiste una quarta via...l'albero in materiale riciclato! Durante il periodo natalizio possiamo sfogare la nostra creatività costruendo degli originalissimi alberi di Natale con l'utilizzo di oggetti come bottiglie di plastica, carta, cartone, vetro...che verranno poi correttamente differenziati e smaltiti dopo l'Epifania...
Buon Natale e felici festività!


Ulteriori idee e informazioni a questo link.

P.s. Si può risparmiare energia elettrica creando addobbi "luccicosi" senza usare le luci!





Cercherò di caricare foto migliori, magari quando ci sarà un po' di neve a creare l'atmosfera!

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